Aveva 25 anni quando entrava in polizia. Ha lavorato nell’antiterrorismo a Trieste, alla Digos di Roma ed alla Direzione investigativa antimafia alla questura di Lecce. Ma all’occhio indagatore del poliziotto si coniuga lo spirito romantico del marinaio. È proprio il mare la sua più grande passione, già da quando, a dieci anni, sul terrazzo di casa, promise al papà “Un giorno navigherò da sola. E quella sarà la mia vita”. Oggi possiede una vela da dieci metri e pensare che sua mamma non sa nemmeno nuotare ed ha preso casa in Alto Adige. Diviene istruttore di sub ed appena può, trova il tempo per un’ immersione. Poi tutto combacia ed è chiamata al comando dei sommozzatori di La Spezia, da cui dipendono gli altri quattro centri di Palermo, Napoli, Bari e Venezia, facendo della sua passione, un lavoro. Per i suoi uomini è “il comandante”. I sommozzatori in Italia sono 68, di cui solo due donne ed una è lei. Gli interventi sono molteplici, sopra e sotto la superficie del mare: compiti di sicurezza, soprattutto antiterrorismo nel caso di grandi eventi internazionali, ricerche e recuperi, attività di bonifica e, se occorre, operazioni di soccorso in mare o a riva. Luisa Cavallo è in prima fila con i suoi uomini: per salvare una tartaruga marina impigliata al porto e per guidare le ricerche del Thunderbolt, sommergibile affondato nel ’42 nelle acque di San Vito Lo Capo, in Sicilia. Il suo incarico quadriennale come vicario del Questore di Grosseto l’ha vista sempre pronta ed in prima linea a fianco delle sue donne e dei suoi uomini, pronta ad affrontare ogni responsabilità anche in situazioni emergenziali connesse al suo delicato servizio prima di accettare un prestigioso incarico al Ministero dell’Interno. Donna di profonda umanità, disponibilità e dedizione al servizio.
Per aver traformato la sua passione in competente lavoro al servizio degli altri. Per percorrere le vie della scienza coniugando legalità e tutela del patrimonio ambientale. Per averci regalato, insieme ai suoi Angeli del Blu, la bellezza che salva.